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05_1“L’amianto è un problema che va eliminato nell’immediato per garantire la salute pubblica, successivamente ci si dovrà concentrare sul recupero del decoro urbano utilizzando i fondi ministeriali”. A dirlo – davanti a uomini, donne e bambini dello Z.e.n. 2 – è stato l’assessore alla pianificazione urbana e territoriale del Comune di Palermo Giuseppe Gini che già nell’intervista rilasciata ieri mattina ai microfoni di Rgs – Radio Giornale di Sicilia – aveva dettato anche i tempi degli interventi: “Ci vorranno almeno 3-4 mesi per bonificare l’area. Si tratta di un intervento massiccio vista l’elevata cubatura di amianto rilevata dunque non sarà un lavoro di sola competenza della Rap che attualmente sta provvedendo a tenere l’area il più pulita possibile”. Lo spazio in questione è quello in via Fausto Coppi scenario – il 20 settembre scorso – di un piccolo passo verso la rinascita con il recupero di una piccola porzione del piazzale ottenuta durante la IV edizione del Festival delle Culture – Meet Me Halfway organizzato da Human Rights Youth Organization e supportato dalle associazioni Zen Insieme, Maghweb e da Arci Palermo.

Un gesto simbolico che, grazie ad un lavoro costante sul posto e un’informazione continua sui media, sta portando i primi frutti utili ad arrivare al risultato finale: il completo recupero di un’area che presenta un elevatissimo numero di differenti criticità.

Il piazzale, infatti, per metà è di proprietà del comune e per metà di privati. Oltre l’amianto in via Fausto Coppi sono presenti anche materiali di scarico comprese varie carcasse di automobili e perfino una barca. Tutti elementi che vanno considerati come ostacoli da saltare uno alla volta con l’aiuto di istituzioni, associazioni e cittadini stessi.

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Il primo passo verso il futuro è stato fatto qualche giorno fa quando l’assessore Gini ha accolto la proposta lanciata da Zen Insieme sul cambio di destinazione dell’area che nel piano regolatore della città passerà da “edificabile” a verde pubblico. Il secondo passo ieri quando sul posto è arrivata una squadra – un’azienda privata che collabora con la Rap – specializzata nella rimozione dell’amianto che ha cominciato isolando e portando via le cisterne di eternit – fibrocemento ricco di amianto prodotto in Sicilia fino al ’93 – a bordo di un camion. Un’operazione che va oltre il simbolico ma che non è che una piccola tessera di un puzzle ancora lontano dal completamento. Gli operai, infatti, si sono concentrati soprattutto sui pezzi integri e non hanno avuto vita facile visto che molti di questi si trovavano sotto steppaglie alte più di un metro. Ad aiutarli, guidandoli dalle finestre, gli abitanti del quartiere che hanno fatto da occhi per i professionisti che altrimenti non avrebbero potuto completare il lavoro al meglio.

Cominciato il conto alla rovescia per la bonifica, per la riqualificazione, invece, si dovrà attendere almeno un anno visti i vincoli ministeriali sui fondi che saranno sbloccati previa presentazione di un progetto. Il prossimo passo? Le associazioni che stanno seguendo da vicino la vicenda hanno ricevuto una promessa da alcuni ricercatori dell’Università di Palermo che forniranno degli arredi per completare il piccolo spazio già bonificato durante il Meet me Halfway. Di cosa si tratta? Lo vedrete nelle prossime settimane. Restate connessi.

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