Sant’Ambrogio

In un piccolo borgo a 5 km da Cefalù, incastonato in una collina sul mare, gli abitanti della comunità diventano parte di un progetto turistico che mette assieme esperienze, creatività, cultura, tradizioni locali e saper fare. Ad ideare la proposta, che guarda, nell’era post covid, ad un modello di sviluppo sostenibile del territorio, è la cooperativa Palma Nana che dal 1983 si occupa di educazione ambientale e di turismo responsabile. Si tratta di un vero viaggio di turismo responsabile che mette insieme la cooperazione e le scelte sostenibili del viaggiatore, dell’organizzatore e della comunità locale, nel rispetto del territorio e dello stile di vita di chi quel territorio lo vive davvero.

Le nuove frontiere del turismo di prossimità premiano così i borghi e le mete mai investite dall’overtourism: Sant’Ambrogio è un piccolo borgo con pochi abitanti, spiagge non affollate e con spazi adatti alla gestione di piccoli gruppi. E’ proprio la comunità locale ad occuparsi dell’accoglienza del viaggiatore, conducendolo in un tour di esperienze che portano alla conoscenza profonda di un territorio e dei suoi abitanti: La granita di Saro, il frantoio della famiglia di Giovanna, l’osteria di Francesco, le case di Margherita, Stefano e Madeline e i racconti sul bosco di Giuseppe: come una staffetta, ogni giorno un abitante passerà il testimone per accompagnare il viaggiatore alla conoscenza di Sant’Ambrogio, all’interno di un’esperienza di soggiorno diversa dagli schemi turistici abituali.

“Ogni giorno attraversiamo le stradine di Sant’Ambrogio per raggiungere il nostro Centro di Educazione Ambientale Serra Guarneri – ci racconta Valeria Marino, della cooperativa Palma Nana – In questi anni abbiamo ascoltato i racconti degli abitanti di Sant’Ambrogio, le storie dei loro viaggi, verso altri paesi, alla ricerca del lavoro e dei loro viaggi di ritorno, verso casa, per ritrovare le loro radici, la loro storia. Le nostre storie, le nostre strade si sono incrociate, in un momento di riflessione, dopo giorni di stare fermi in queste lunghe settimane, ci siamo incontrati, con Giovanna, Margherita, Stefano, Madeline, Francesco. Al tramonto sul mare della terrazza del paese, ci siamo parlati, guardandoci negli occhi, nascosti dietro una mascherina ci siamo capiti, ognuno con le proprie storie, la propria voglia di voler ripartire con il proprio lavoro, di raccontare una comunità.

Nasce così l’idea di un turismo di comunità in questo prezioso borgo sospeso tra cielo e mare: ogni giorno i viaggiatori potranno imbattersi nei diversi racconti degli abitanti del luogo, veri custodi dei saperi del territorio e della storia locale. Ospitalità, cucina, tradizioni, natura, ognuno ha una propria passione che si trasforma in un servizio offerto al viaggiatore: il suo si trasforma in un viaggio lento ed accogliente, nel cuore della Sicilia.

Oltre i vicoli e le casette che si affacciano sul mare, profumi e sentieri conducono fino al bosco. Dalla piazza della chiesa si sale attraversando uliveti e campi per arrivare nella riserva integrale del Parco delle Madonie dove si trova il Centro di Educazione Ambientale Serra Guarneri, gestito dalla cooperativa Palma Nana dagli anni ’80. In questo bosco fitto, circondato da una natura superba vive Giuseppe con la sua famiglia: “Ho lasciato Palermo e da qualche anno sono entrato, in punta di piedi, in una piccola comunità, quella di Sant’Ambrogio, la dimensione cittadina mi ha abbandonato, con la sua fretta, i suoi rumori e la sua velocità, oggi vivo in una dimensione nuova ma che non finisce mai di affascinarmi.” Un progetto di turismo responsabile che vuole far vivere in prima persona al viaggiatore la vita quotidiana di una piccola collettività, la genuinità dei rapporti umani, la semplicità e la specificità della cultura e delle tradizioni locali, per un viaggiatore che ricerca un rapporto autentico con il territorio visitato e con le persone che vi abitano. Gli abitanti di Sant’Ambrogio aprono le porte a tutti.