Oleandro

In questi mesi il gruppo di volontari e volontarie di Radical Roots, progetto sostenuto nell’ambito del Corpo Europeo della Solidarietà, ha sviluppato diverse azioni con l’obiettivo di riscoprire la valenza sociale ed ecologica degli spazi verdi del centro storico di Palermo: un sondaggio sul legame tra il verde, i cittadini e le cittadine palermitane; una mappatura su alcuni degli “alberi comuni” presenti nel centro cittadino; e una ricerca sui principali spazi urbani (muri, marciapiedi, rovine o edifici abbandonati) che ospitano piante, con attività di raccolta di semi funzionali a una prossima azione di seed-bombing che consisterà nel lancio di semi autoctoni in spazi adatti ad accogliere nuovo verde in città. 

“Abbiamo iniziato il progetto lanciando un sondaggio pubblico rivolto ai cittadini e alle cittadine di Palermo, e raccogliendo le risposte di 100 persone di varie età e profili per indagare quale fosse il loro rapporto con il verde in città”, – spiegano i volontari e le volontarie dell’azione di sensibilizzazione al verde rivolta alla comunità locale. “Nel frattempo abbiamo anche avviato un’azione di ricerca su alcuni degli alberi più comuni presenti in centro storico”. I volontari si sono divisi in squadre per raccogliere informazioni sulle caratteristiche principali di alcuni alberi, dall’Oleandro (Nerium Oleander) al Ficus Macrophylla, dalla Jacaranda Mimosifolia al Platano (Platanus Acerifolia) e, ancora, la Palma Washingtonia Robusta.

“Abbiamo scelto questi alberi per la loro massiccia presenza nelle strade e negli spazi verdi del centro, per noi tra i più iconici della città: con le informazioni raccolte stiamo realizzando una mappatura digitale per geo-localizzare queste specie e far conoscere le loro potenzialità alla comunità”, continuano. 

Contestualmente alla fase di ricerca, il gruppo, guidato da una delle volontarie appassionate di seed-bombing, ha iniziato la raccolta di semi autoctoni come ad esempio la ginestra (Spartium Junceum), la ginestrina spinosa (Calicotome infesta), la Ginestra dei Carbonai (Cytisus scoparius), il legno puzzo (Anagyris foetida), la Malvone (Alcea Rosea) e il Papavero per crearne delle “seed balls”,  palline di argilla contenenti i semi che ne incentivano la germinazione e che i volontari e le volontarie diffonderanno in città per promuovere la crescita di nuovo verde. 

 

 

 

 

 

Tra le azioni che hanno visto impegnato il gruppo, i sopralluoghi di aree urbane del centro hanno permesso di osservare come tra muri, marciapiedi, strade, rovine ed edifici abbandonati numerosissime piante resistenti si ritagliano un proprio spazio di vita: “Il giovane Ailanto, la ginestra, il capelvenere (Adiantum capillus-veneris), l’edera e persino una piantina di basilico circondata dall’immondizia(!) hanno attirato la nostra attenzione”. Questi luoghi curiosi diventeranno le tappe di una passeggiata inusuale che attraversa “l’improbabile” il verde palermitano.

“Queste prime piccole interazioni con il verde del centro storico hanno fatto sì che la nostra attenzione verso piccole o grandi piante resilienti aumentasse ogni giorno e oggi non possiamo fare a meno di soffermarci con lo sguardo su elementi della natura che prima davamo per scontati”, concludono i volontari. “Non vediamo l’ora di condividere i risultati delle nostre ricerche con voi.  Da settembre torneremo in strada con nuove iniziative di partecipazione per esplorare questo mondo “sommerso” insieme a voi: scriveteci su maghweb@maghweb.org per unirvi alle prossime iniziative”.