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Un anno fa l'attentato al Museo Nazionele del BardoÈ passato un anno esatto dall’attentato terroristico al Museo Nazionale del Bardo a Tunisi, capitale della Tunisia.

Il 18 marzo 2015 infatti, due terroristi armati di kalashnikov e bombe a mano, hanno fatto irruzione nel Museo, aprendo il fuoco contro un pullman di escursionisti appena scesi da una nave da crociera, uccidendo l’autista tunisino del pullman e numerosi turisti.

In realtà i due terroristi qualche minuto prima, intorno alle 12.30, avevano provato ad infiltrarsi all’interno dell’Assemblea dei rappresentanti del popolo, ovvero il Parlamento tunisino, venendo però respinti dalle forze di sicurezza.

In quel momento in Parlamento si stava discutendo proprio della legge anti-terrorismo, ed era presente anche il Ministro della Giustizia Mohammed Salah Ben Aissa. Una volta respinti, i due terroristi hanno deciso di cambiare obiettivo e dirigersi verso il vicino museo. Gli attentatori, dopo la prima sparatoria, si sono poi asserragliati all’interno del museo prendendo in ostaggio molte persone.

Qualche ora più tardi, intorno alle 15.30, il blitz delle teste di cuoio tunisine ha portato all’uccisione dei due terroristi e al salvataggio degli ostaggi superstiti. Durante il blitz ha perso la vita anche un agente delle brigate antiterroristiche. I morti totali sono stati 24, compresi i due attentatori.

All’indomani dell’attacco, il primo ministro del governo tunisino Habib Essid ha reso nota l’identità dei due terroristi, entrambi di nazionalità tunisina: Yassine Labidi, originario di un quartiere popolare di Tunisi, e Jabeur Khachnaoui, originario di Kasserine; ha inoltre annunciato l’arresto di nove sospettati.tunisi-attacco-museo-del-bardo-default

Nello stesso giorno è avvenuta la rivendicazione del sedicente stato islamico, noto come ISIS, specificando come l’obiettivo non era il Parlamento, ma proprio il Museo e i turisti stranieri presenti.

Nei giorni seguenti non sono mancati i consueti messaggi di sdegno verso l’azione terroristica e di solidarietà al popolo tunisino. Il Presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha subito promesso una lotta spietata al terrorismo.

L’attacco ad un paese come la Tunisia, estremamente liberale e con una popolazione molto aperta all’integrazione tra le diverse religioni, non è stato casuale e ha provocato paura, oltre che nei residenti, anche in chi semplicemente avrebbe voluto compiere un viaggio in Tunisia. Ma è proprio questo lo scopo di qualsiasi tipo di terrorismo.

Difficile dire come sconfiggere il terrorismo. È forte però il desiderio di una vera integrazione e convivenza tra individui di religione e cultura diversa, percorrendo la via della tolleranza e non quella dell’odio verso la religione islamica. Non aiutano affatto, poi, nella lotta al terrorismo, i messaggi di odio diffusi da alcuni politici anche nostrani, che ad altro non servono se non a racimolare qualche voto tra gli estremisti.

Senza voler cavalcare nessuna teoria complottista, forse non tutti i poteri forti del mondo hanno interesse a sconfiggere davvero lo stato islamico e le altre organizzazioni terroristiche. Tutti noi però, anche in ricordo delle vittime del Bardo, possiamo contribuire alla pacifica convivenza tra i diversi individui.