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La scorsa settimana è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il progetto presentato dal Comune di Palermo finalizzato alla riqualificazione urbana dei quartieri Zen, Marinella, Sferracavallo e Partanna.

Un progetto importante che ha messo a bando dei fondi per la riqualificazione di questi quartieri.

Maghweb ha voluto ascoltare un parere autorevole su questi argomenti, contattando la presidente dell’associazione “Laboratorio ZEN Insieme” Mariangela Di Gangi

Il progetto approvato può essere importante per questi quartieri, sicuramente ha contribuito anche la vostra opera di sensibilizzazione nei confronti di queste zone della città e in particolare del quartiere ZEN, siete soddisfatti?

“Noi siamo molto contenti per il quartiere, che potrà beneficiare di interventi che, se ben condotti, potrebbero davvero mutare il volto dello Zen. E siamo contenti per aver contribuito a far sì che l’amministrazione scegliesse le periferie al nord della Città per la programmazione di detti fondi, oltreché per il fatto che il piano di riqualificazione contiene molti elementi segnalati dagli abitanti e da alcune associazioni che operano nel quartiere, come Zen Insieme, Lievito e Handala.

Su tutto, siamo contenti perché finalmente si potrà procedere all’esproprio, alla bonifica e ad una nuova destinazione dello spiazzo antistante via Fausto Coppi, per cui da qualche anno avevamo rilanciato una vertenza e che chiedevamo fosse oggetto di un intervento che lo rendesse un luogo fruibile per la collettività, un luogo di incontro e verde o una vera e propria piazza, ma che comunque non restasse la discarica a cielo aperto che è stata per anni”.

Come nasce questa idea partita circa due anni fa e quali sono le tappe che vi hanno portato fin qui?

Già nei decenni scorsi lo spiazzo di via Coppi era stato oggetto di mobilitazioni che ne richiedevano una riqualificazione. In effetti, però, è grazie al Meet Me Halfway di due anni fa, il Festival delle Culture realizzato dall’associazione HRYO, in collaborazione con Maghweb e Arci Palermo, che la vertenza riprende corpo. In quell’occasione, posizionammo provocatoriamente una statua del Genio di Palermo, simbolo delle piazze cittadine, all’interno di una minuscola porzione dello spiazzo, ripulito proprio in quei giorni dai volontari e dagli abitanti del quartiere.zen-campetto

Come speravamo, la provocazione non cadde nel nulla e nei mesi immediatamente successivi, ad esempio, venne finalmente rimossa una parte importante dell’amianto che inquinava lo spiazzo. Ma non ci siamo fermati: abbiamo chiesto con forza che i fondi per le periferie fossero destinati allo Zen o che comunque ci fosse maggior attenzione per quel quartiere da parte delle istituzioni.

Nella scorsa primavera abbiamo ospitato la presidente della Camera Laura Boldrini, proprio in quello slargo, affinché fosse portato all’attenzione, anche nazionale, lo stato di incuria di quello che poteva essere considerato un simbolo dello stato di abbandono dell’intero quartiere. Anche questo passaggio ha, in brevissimo tempo, portato risultati immediati e visibili, come la task force delle partecipate comunali, inviate dal sindaco Leoluca Orlando, per l’intervento di rigenerazione urbana, ossia 15 giorni di straordinaria manutenzione ordinaria, come l’abbiamo definita noi, di tutto il quartiere. Da lì nacque anche la costruzione del campetto di calcio pubblico e gratuito, oggi intitolato ad Andrea Parisi”.

Quali sono le prospettive future?

Oggi possiamo essere soddisfatti per l’arrivo in quartiere di ingenti somme per una riqualificazione di ampio respiro, che auspichiamo venga condotta con lo stesso metodo, un metodo partecipato e di condivisione con le cittadine e i cittadini del quartiere. Crediamo sia importantissimo,infatti, il coinvolgimento di chi di questo intervento potrà fruire, senza soluzioni calate dall’alto, ma attraverso la valorizzazione di tutte le soluzioni che il quartiere ha già pensato per sé”.