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“Anche la persona con la più grave malattia mentale ha certamente almeno un mignolo che funziona benissimo: su questo bisogna lavorare”. (John Beard, 1948)


1621827_876031305775276_6174472688651981710_nTrent’anni prima dell’introduzione della Legge Basaglia, l’assistente sociale John Beard fondava negli Stati Uniti le “Clubhouse”, dei centri che si ponevano come obiettivo quello di portare una visione innovativa nel campo della salute mentale. Il principio era dimostrare che qualsiasi persona con un disturbo psichico ha un potenziale da scoprire e utilizzare e deve essere rispettata sia nel mondo sociale che in quello lavorativo alla pari di qualsiasi altro individuo.
Seguendo questo modello, nasce a Milano nel 2005 la prima Clubhouse italiana, “Club Itaca”, e negli ultimi 10 anni ne vengono fondate altre sette, fra cui Club Itaca Palermo nel 2013, ospitato nella settecentesca Villa Adriana in via San Lorenzo.
La direttrice Roberta Vitale tiene subito a precisare che “tutte le persone che lavorano all’interno dell’associazione non sono professionisti del settore sanitario”, poiché Itaca è un vero e proprio luogo di riabilitazione, di incontro e confronto, di relazioni e di opportunità, non sanitario, che si rivolge a tutto l’ambito delle malattie psichiatriche – in particolar modo alla schizofrenia, alla depressione e al bipolarismo – e che ha come principio fondamentale quello di vedere le persone che hanno un disturbo non come utenti o pazienti come vengono chiamati nel mondo sanitario, ma come “soci che appartengono a questa comunità ed è per questo che il metodo adottato è proprio quello del club”.
Come qualsiasi altro socio di un club, i 19 soci tesserati del Club Itaca Villa Adriana sviluppano il senso di appartenenza e creano legami relazionali, di tipo affettivo e lavorativo, in un luogo dove si è sempre ben accolti: quotidianamente vengono scelte e organizzate delle attività (riunioni, laboratori ricreativi, cura dell’orto, impegno nella parte amministrativa e informatica del club, corsi di grafica, contabilità, ricerca fondi) che vedono la collaborazione costante tra i soci e i volontari dello staff, attualmente solo in tre, proprio per valorizzare l’esigenza di lavorare insieme ai soci per portare a termine i propri compiti.
La base della riabilitazione, seguendo il metodo del club, è il lavoro, che – prosegue Roberta – “consente al socio di sviluppare le proprie capacità, acquisire autostima e fiducia in se stessi e negli altri, senso del dovere, responsabilità, riscoprendo i propri interessi, le qualità e le abilità, fino a riprendere in mano un percorso di autonomia e indipendenza per l’inserimento sociale e lavorativo”.
La missione del Club Itaca, vincitore del bando di selezione Erasmus+ 2014/2015, è quindi quella di attivare iniziative e progetti di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della salute mentale, ma anche di sostegno attivo alle loro famiglie, con corsi di formazione rivolti ai familiari e ai volontari, tenuti da psichiatri, psicologi e operatori dei Dipartimenti Salute Mentale del territorio di Palermo.
Club Itaca Villa Adriana compirà il 6 maggio due anni di attività, grazie anche al sostegno dell’Associazione Progetto Itaca di Milano, del crowdfunding e di due grandi donatori, Fondazione Enel Cuore e Fondazione De Agostini.

 

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