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sos ballaro piazzetta ecce homoUn week end di buona volontà, vernice e voglia di riqualificare uno spazio lasciato al degrado: in 48 ore piazzetta Ecce Homo, nel cuore del mercato di Ballarò, era stata rivalorizzata e riconsegnata ai cittadini grazie all’intervento massiccio, e congiunto, dell’Assemblea di quartiere SOS Ballarò, dei ragazzi del circolo Arci Porco Rosso e quelli del Caravanserai che avevano portato in piazza gli streetartist: I Mangiatori di Patate, Sbrama e Giò Pistone. La riqualificazione della piazza, tra l’altro, era stata anche discussa con l’Amministrazione Comunale che, grazie all’intervento della RAP e dei lavoratori del Settore Ambiente, aveva liberato lo spazio da sfabbricidi, rifiuti ingombranti ed amianto.

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L’opera di Giò Pistone vandalizzata (Ph. Abdel Rachid Maiga)

Era bastato pochissimo: il recupero di qualche pallet per creare aiuole e panchine e le idee degli streetartist per completare un’opera da tempo auspicabile. È bastato ancora meno tempo, invece, ad un writer per accanirsi contro l’opera di Giò Pistone devastata la notte scorsa con un “pezzo”. Il gesto non inficia il lavoro portato a termine da un gruppo che, sicuramente, rimetterà a punto il tutto ma spiega, con una semplice immagine, la differenza che passa fra uno streetartist ed un writer.

Una questione interessante e male intepretata dalla stampa locale soprattutto nei giorni scorsi quando, riguardo le vicende del Pizzo Sella Art Village, molti titolarono “Denunciati 11 writers”. Qui non ci interessa stabilire cosa sia legalmente corretto o meno (per quanto importante sia) ma operare un netto distinguo fra due categorie: quella degli streetartist, abituati a “dialogare” con il panorama urbano che gode dei loro interventi, ed i writers spesso (ma non in tutti i casi) davvero poco interessati all’arte ma ossessionati dall’ego e la necessità di imporsi sugli spazi urbani tramite il loro alias (tag).

“Sono dispiaciutissimo, era un bel lavoro di un’artista che stimo – ha detto Luca Nash di Caravanserai –  lavorando in strada spesso streetartists e writers si scontrano, non è una cosa nuova in altre città, a Palermo forse è la prima volta che accade qualcosa del genere, solitamente uno streetartist non lavora dove dipingono i writers, possiamo dire che c’è un reciproco rispetto tra le due categorie. A differenza degli streetartists, i writers vivono la strada come una competizione. Il ragazzo che ha “crossato” l’opera di Giò, probabilmente se l’è presa perchè uno dei lavori (la falena di Sbrama) ha coperto un suo pezzo, non rendendosi conto che non si trattava dell’azione di un artista singolo ma di un’azione del quartiere che vuole rivalorizzare una piazza, probabilmente avrebbe anche avuto uno spazio per dipingere qualora si fosse presentato chiedendolo. Siamo molto tranquilli a riguardo, l’opera verrà presto recuperata e restituita alla piazza”.

Tono differente per Massimo Castiglia, consigliere di circoscrizione e promotore di SOS Ballarò: “Il quartiere è veramente furibondo, stiamo cercando questo ragazzo per fargli capire quanto sia importante lavorare assieme e non aprire una guerra, quella non è arte ma devastazione e non siamo disposti a cedere o transigere davanti ad un gesto del genere”.