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firma Patti Lateranensi mussolini gasparriSono passati 88 anni dalla firma dei Patti Lateranensi, gli accordi tra Stato italiano e il Vaticano.

Era, infatti, l’11 febbraio del 1929 quando venne siglato l’accordo dal Presidente del Consiglio Benito Mussolini e il Cardinale Segretario di Stato per lo Stato Vaticano Pietro Gasparri.

I Patti Lateranensi consistono, in particolare, in tre distinti documenti: nel primo veniva riconosciuta l’indipendenza e la sovranità della Santa Sede, in pratica con questo documento venne decretata la nascita dello Stato della Città del Vaticano; il secondo riguarda la “Convenzione Finanziaria” che prevedeva un risarcimento di 750 milioni di lire, del 1929, a beneficio della Chiesa, dopo le spoliazioni degli enti ecclesiastici a causa delle leggi eversive; nel terzo venivano definite le relazioni civili e religiose in Italia tra la Chiesa e il Governo. È stata inoltre prevista l’esenzione, al nuovo Stato denominato “Città del Vaticano”, dalle tasse e dai dazi sulle merci importate e il risarcimento di, si cita testualmente,  “1 miliardo e 750 milioni di lire e di ulteriori titoli di Stato consolidati al 5 per cento al portatore, per un valore nominale di un miliardo di lire” per i danni finanziari subiti dallo Stato pontificio in seguito alla fine del potere temporale.

Quasi 20 anni dopo, nel 1948, i patti vennero inseriti nella Costituzione, all’articolo 7, aspetto questo che rende difficilmente annullabili o modificabili anche oggi i controversi Patti di cui molto si discute.

Una modifica venne fatta nel 1984, con l’allora primo ministro Bettino Craxi. Attraverso quelle modifiche, tra le altre cose, il Cattolicesimo fu abolito come religione di Stato in Italia e venne istituito il cosiddetto “8 per mille” con il quale ogni cittadino può devolvere parte dell’IRPEF alle confessioni religiose, meccanismo questo, per come è congeniato nel suo essere smaccatamente favorevole alla Chiesa Cattolica, che non smette di creare polemiche e problemi.

Come detto, ancora oggi si discute sull’opportunità di annullare i Patti o quantomeno rivedere i vantaggi fiscali di cui la Chiesa beneficia e che sembrano ormai quantomeno fuori luogo. La faccenda non è di così facile risoluzione e il tutto va fatto risalire a quell’11 febbraio 1929.

È passato quasi un secolo dalla firma dei Patti Lateranensi, ma nessuno sembra essersene accorto.