“Leggere tra le righe” in questi mesi ci ha dato l’opportunità di conoscere numerose autrici della scena letteraria contemporanea e di intraprendere, attraverso la lettura, percorsi di consapevolezza individuale e collettiva sull’uguaglianza di genere e sulla salute sessuale.
Ecco alcune delle voci con le quali ci siamo confrontat3 e autor3 di cui abbiamo conosciuto i lavori.
Tony Allotta, artivista di Conigli Bianchi
In occasione della presentazione del libro collettivo “Sierocoinvoltə. La rivoluzione sessuale riparte dall’HIV” a Palermo, abbiamo incontrato Tony Allotta, artivista di Conigli Bianchi e tra i curatori insieme al collettivo PrEP in Italia del testo che decostruisce la disinformazione e lo stigma che ancora oggi circondano il virus dell’HIV.
La narrazione dal basso dà spazio a testimonianze spesso marginalizzate e al lavoro delle associazioni e dell3 attivist3 nel campo della divulgazione di informazioni non sempre scontate. Attraverso l’uso del neologismo “sierocoinvoltə” l3 autor3 ci invitano a una riflessione collettiva sulla responsabilità condivisa nel combattere la sierofobia e a promuovere una sessualità consapevole e libera, da ripensare in termini di diritti ed equità.
Valentina Mira, giornalista e scrittrice
Abbiamo avuto l’occasione di ospitare nella nostra biblioteca Valentina Mira, giornalista e autrice di “X” e “Dalla stessa parte mi troverai”. Con lei abbiamo riflettuto su quanto sia urgente e necessario agire per sovvertire la cultura della violenza di genere e dello stupro, che continua a radicarsi nel linguaggio quotidiano, nei media, negli articoli di giornale, nei tribunali e persino all’interno delle famiglie.
Percy Bertolini, fumettistə, illustratorə, street artist, pittorə
Leggere tra le righe” ci ha fatto incontrare anche il mondo del fumetto grazie a una conversazione con Percy Bertolini – fumettistə, illustratorə, street artist, pittorə- e la lettura collettiva della sua trilogia “A scuola di butch”. Percy ci ha accompagnat3 dentro un universo narrativo dove il fumetto diventa atto di resistenza, lente queer e strumento di trasformazione, grazie al quale rivendicare lo spazio dell’immaginazione come terreno fertile per dare corpo e voce a soggettività spesso cancellate o marginalizzate.
Abbiamo scoperto come il disegno può liberarsi dalle gabbie accademiche, essere volutamente anti-normativo: ogni tratto racconta il rifiuto di un’estetica imposta, ogni figura è diversa, cangiante, viva. È un ritorno alla spontaneità, alla rabbia e al dolore che si trasformano in racconto collettivo.
Il lavoro di Percy Bertolini è un laboratorio politico, una pedagogia queer, un invito a immaginare e disegnare mondi dove possiamo esistere davvero.