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tramiamo_civiltà_palermo_tram_associazione_degrado_pensilina_maghwebTramiamo Civiltà è un progetto nato dalle menti di Valeria Piazza e Marco D’Amico, rispettivamente Presidente e Vicepresidente delle Officine culturali Costanza D’Altavilla, associazione che ha sede a Cefalù (PA), e che si occupa prevalentemente di cultura ed eventi, tra cui il Festival Ventodamare.

Tramiamo Civiltà non parte come una vera e propria idea progettuale ma, piuttosto, il suo primo impulso deriva da una vera e propria reazione stizzita di un gruppo di persone verso quella che, ironicamente, potremmo definire “malattia sociale del lagnarsi”, che spesso consiste nel rimanere saldamente seduti a scrivere dietro lo schermo del pc di casa, rigorosamente senza mai muovere un dito per fare concretamente qualcosa. Valeria e Marco hanno così detto “stop” alle lamentele e alle critiche senza reali conseguenze ed hanno deciso di iniziare a dare l’esempio concreto, come? Pulendo!

Il nome Tramiamo Civiltà nasce dall’unione delle parole “trama”, “tramare” e “civiltà”: un incrocio di idee e persone così coese da formare un’unica trama in grado di compiere delle azioni che lascino un segno permanente di civiltà.

Nel Giugno 2015 la determinazione dei fondatori li porta a non fermarsi dinnanzi all’ostacolo di essere soltanto in due a compiere il primo passo di quello che sarebbe diventato un progetto ben più ampio. E così che, con 10 euro ed in soli 15 minuti, Valeria e Marco ripuliscono una pensilina del tram nel quartiere Brancaccio di Palermo, precedentemente imbrattata da alcuni vandali. La pubblicazione della foto prima/dopo su Facebook riscuote un successo indescrivibile e risveglia qualche coscienza. Crescono le segnalazioni degli abitanti del quartiere e insieme ad esse arrivano anche le richieste delle aziende per divenire sponsor del progetto, fornendo materiale utile alla pulizia degli spazi pubblici.

Il secondo intervento, sempre in zona Brancaccio, vede all’opera quattro volontari mentre il negozio Bricocenter dona i prodotti per la pulizia. Il gruppo continua a crescere, al terzo intervento i volontari diventano ben otto, e aumentano anche i materiali forniti dagli sponsor.

“Bisogna dare una spinta alla motivazione che c’è in ognuno di noi per generare un circuito senza fine” sono le parole di Marco e Valeria che, entusiasti, ci raccontano anche come l’AMAT (Azienda di trasporto pubblico palermitana) abbia risposto positivamente all’iniziativa ripulendo, come è giusto che sia, una pensilina di Viale Leonardo Da Vinci.

tramiamo_civiltà_tram_zisa_palermo_maghweb_associazioneIl numero dei sostenitori continua a crescere in maniera vertiginosa, così come il numero dei privati pronti a donare materiale; il quartiere su cui ora si concentra maggiormente l’attività di Tramiamo Civiltà è quello della Zisa, area storica ormai abbandonata e degradata nonostante l’importantissimo valore culturale. Ogni azione è portata avanti con lo scopo di dare l’esempio e di fare diventare la cittadinanza protagonista e guardia degli spazi cittadini. I “raid” di Tramiamo Civiltà hanno coinvolto non soltanto i singoli cittadini ma anche altre associazioni come Inventare Insieme.

Il progetto, ad ora, ha riscosso un tale successo da diventare la base per la nascita di una ONLUS che verrà costituita a breve.

Non solo, Tramiamo Civiltà è entrata a fare parte del movimento Retake, diventandone rappresentante  per la città di Palermo.

Retake, che nasce a Roma, è un movimento, nonché organizzazione di volontariato ONLUS, che parte dai cittadini ed è impegnato nella lotta contro il degrado, per la valorizzazione dei beni comuni e per la diffusione del senso civico sul territorio.

Il prossimo ambizioso progetto avrà lo scopo di trasformare le fermate dei mezzi pubblici in opere d’arte e d’autore, per la valorizzazione del territorio e per la promozione artistico-culturale. Ogni fermata sarà poi adottata dalle associazioni aderenti che si occuperanno di tutelarla e proteggerla da vandalismo e incuria.

Chi fosse interessato ai progetti di Tramiamo Civiltà o volesse segnalare un luogo su cui intervenire può farlo attraverso la pagina Facebook dell’associazione.