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SOS MEDITERRANEE, organizzazione della società civile europea italo-franco-tedesca per il salvataggio della vita in mare, è profondamente onorata di ricevere il premio per la pace Félix Houphouët-Boigny dell’UNESCO al fianco di Giuseppina Nicolini sindaco di Lampedusa.

L’organizzazione fondata nel 2015 ha scelto di dedicare il riconoscimento ricevuto a coloro che hanno perso le loro vite in mare in cerca di rifugio e a chi è stato salvato nel Mar Mediterraneo negli ultimi 20 anni.

«Siamo molto felici che questo riconoscimento ci venga assegnato insieme al Sindaco Giusi Nicolini », ha detto Valeria Calandra, presidente di SOS MEDITERRANEE Italia. «Siamo andati a trovarla a Lampedusa nel marzo 2015, quando abbiamo fondato la nostra associazione, per illustrare il nostro progetto di avviare attività di ricerca e soccorso con una nave noleggiata dai cittadini europei.  Lei disse a Klaus Vogel, capitano di marina mercantile tedesco, co-fondatore della nostra SOS MEDITERRANEE: “siete pazzi ma sono con voi, perché questo è ciò di cui abbiamo bisogno dopo gli insuccessi della UE “.

Lampedusa è un posto speciale nella giovane storia di SOS MEDITERRANEE. Colpiti dai ripetuti appelli del sindaco di Lampedusa che invocava una reazione europea su larga scala di fronte alla tragedia nel Mediterraneo, nel 2015 alcuni membri dell’organizzazione hanno avuto la possibilità di essere testimoni in prima persona della dedizione del popolo di Lampedusa. Lampedusa fu scelta per lanciare la nostra prima campagna in mare, quando la nave Aquarius lasciò il suo porto il 26 febbraio 2016. Il porto di Lampedusa è stato anche il primo porto sicuro indicato dalle autorità italiane dopo la prima operazione di salvataggio della nave Aquarius nel marzo 2016.

La gioia e l’onore di essere insigniti di questa onorificenza da parte della Agenzia delle Nazioni Unite sono tuttavia oscurati dagli eventi drammatici nel Mar Mediterraneo durante il fine settimana di Pasqua appena passato, nel corso del quale più di 8.000 esseri umani sono stati salvati e almeno dodici persone sono morte nel tentativo di attraversare il mare.

Durante un’audizione al Senato italiano ieri mercoledì 19 aprile 2017, SOS MEDITERRANEE ha respinto le recenti accuse che tacciano le organizzazioni umanitarie di collusione con gruppi criminali. L’organizzazione ha invece sottolineato la necessità per i cittadini attivi di mettere in pratica i valori europei della solidarietà e della umanità.

SOS MEDITERRANEE chiede urgentemente una risposta istituzionale adeguata di fronte alle morti in mare, attraverso l’immediato dispiegamento nel Mediterraneo centrale di mezzi di ricerca e soccorso sufficienti per evitare ulteriori perdite di vite umane.