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apicoltori Percorsi Virtuosi, Maghweb, SoSvile

È on line “Percorsi Virtuosi”, il documentario che racconta i cambiamenti in atto nel territorio dell’Alto Belice corleonese: una narrazione costruita attorno alle storie di un numero sempre più crescente di giovani, perlopiù trentenni, che, dopo lunghe esperienze all’estero o periodi di formazione in città distanti dai propri luoghi di origine, hanno deciso di tornare a scommettere nella propria terra innescando, appunto, un percorso virtuoso: un progetto di vita, una scommessa esemplare che punta allo sviluppo personale e dell’ambiente circostante, da Monreale a Roccamena, da San Cipirello a Corleone. Partendo dalle competenze ereditate dalla tradizione locale, i protagonisti sono stati capaci di rivoluzionare saperi antichi importando innovazione. Il loro è un nuovo modo di operare, di produrre e di sfruttare beni e ricchezze tipiche del territorio.

Si tratta di esperienze capaci di creare un valore condiviso, stimolare la collaborazione attiva della comunità, trattenendo rappresentanti delle generazioni più giovani: sono loro i veri attori della rigenerazione territoriale, protagonisti di un movimento di rinascita che si distinguono per l’unicità della loro attività o per il valore rivoluzionario apportato ad una tradizione storica. 

Il documentario si inserisce all’interno del progetto di promozione territoriale Percorsi Virtuosi rivolto ai comuni dell’Alto Belice corleonese e sostenuto dal Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio  dei Ministri, é stato ideato dalla Cooperativa Sosvile, in collaborazione con le associazioni Maghweb, New Corleone e con il Comune di Roccamena. I protagonisti delle storie narrate sono tutti fautori di un processo virtuoso che non ha nulla a che fare con l’idealizzazione del passato o con la retorica nostalgica del “si stava meglio quando si stava peggio”, ma promuove un fiducioso spostamento dalle città verso le piccole comunità, per ritornare ad essere custodi di un sapere antico, mossi però da un grande spirito di rinnovamento.

Il primo capitolo racconta la storia dei tre fratelli Focarino: Calogero, Vincenzo e Fabio sono tornati dalla Germania in Sicilia per dedicarsi all’allevamento di asini. Tra le campagne di San Cipirello e Santa Cristina Gela hanno ritrovato non solo le memorie dei nonni ma anche un nuovo lavoro. Oggi producono e distribuiscono latte d’asina su tutto il palermitano. 

Il secondo capitolo racconta la storia di Sergio Sapienza, il giovane biologo comincia la sua attività di apicoltore per gioco, insieme al fratello, comprando un’arnia per osservare come cresce e vive una famiglia di api. Presto quella che era una semplice passione si trasforma in una vera e propria missione: preservare l’ape nera siciliana garantendone la sopravvivenza tra le valli di Altofonte e Monreale.

Il terzo capitolo racconta l’esperienza del Comitato Magna Via Francigena Corleone, uno dei gruppi attivi all’interno dell’itinerario lungo 180km che da Palermo porta ad Agrigento. Nel 2017 la Magna Via Francigena è stata uno dei cammini più percorsi della Sicilia. La forza di questa realtà , che rappresenta un vero e proprio modello di sviluppo per la micro-economia locale, è da ricercare anche nei comitati territoriali che curano l’accoglienza dei pellegrini.

Il quarto capitolo è dedicato a Ciambr’art, un collettivo di giovani artigiani che, dopo un lungo periodo di formazione in giro per il mondo, hanno deciso di tornare nella propria terra di origine, Monreale: qui hanno ridato vita alla Ciambra, aprendo botteghe dismesse, proprio dove secoli fa erano attivi ebanisti, orafi, ceramisti, e tutte le antiche maestranze artistiche che hanno disseminato la bellezza nel Meridione.

Il quinto capitolo racconta la storia di Francesca Barbato, una giovane imprenditrice agricola, cocciuta e determinata come sanno essere gli spiriti affini alla terra. In contrada Castellana, tra Roccamena e Camporeale, si occupa di produzione di grani, ortaggi bio e olio d’oliva.

Il sesto capitolo è dedicato alla storia dei tre cugini Benedetto, Anna e Benedetto Alessandro che hanno ereditato dai rispettivi padri i saperi legati alla produzione del vino. Tra le campagne di Camporeale la loro azienda e le cantine sono la testimonianza di un ingegnoso mix tra vecchi saperi e significative innovazioni applicate ai nuovi processi produttivi.