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foto di Erminia Scaglia
foto di Erminia Scaglia

Lo scorso 9 ottobre si è svolta l’annuale Marcia della Pace, partita da Perugia e arrivata alla Rocca Maggiore di Assisi, alla quale hanno partecipato ben 100 mila persone.

Secondo l’organizzazione, i numeri sono stati in linea con le partecipazioni degli anni passati. La marcia serve a ricordare che ogni giorno nel mondo muoiono tante persone innocenti, vittime di stragi, lapidazioni, torture, sofferenze disumane. Ad aprire la XXI marcia le foto di Giulio Regeni e di Vittorio ‘Vik’ Arrigoni, entrambi accomunati da una fine tragica, nell’indifferenza delle istituzioni e anche dei cittadini italiani.

Per questo lo slogan della manifestazione di quest’anno recitava “Vincere l’indifferenza“.  Moltissimi i Comuni, le Province e le Regioni Italiane partecipanti, così come le associazioni del volontariato e del mondo civile. Tra questi anche il MIR PALERMO (Movimento Internazionale della Riconciliazione), che si distingue come ente di servizio civile e di informazione sull’obiezione di coscienza.

Da Palermo ad Assisi, il MIR alla Marcia della Pace

Abbiamo intervistato il presidente Francesco Lo Cascio, che ci ha parlato inizialmente di quelli che sono stati i temi della Marcia della Pace: “Abbiamo voluto porre in attenzione il tema della pace rispetto all’agenda politica e dell’attualità. Sembra che ci si possa assuefare a tutto ciò che sta avvenendo, ad esempio, in Siria, ad Aleppo o anche nello Yemen, con l’Arabia Saudita che bombarda tramite ordigni che transitano anche dagli aeroporti della Sardegna. L’Italia commercia armi a più non posso e tutto questo sembra divenuto normale. Sembra essere tutto legittimato. Per questo i giovani chiedono di difendere la propria speranza di futuro, negata dai politicanti attuali”.

Da quanti anni il MIR partecipa alla Marcia della Pace?

“Partecipiamo da venti anni all’evento: il nostro gruppo di Palermo si è costituito proprio a partire dalla partecipazione alla Marcia di Perugia/Assisi. Siamo ex obiettori di coscienza e nel promuovere la partecipazione alla marcia abbiamo visto aggregarsi molte persone. Riproponiamo ogni due anni questa esperienza: lo facciamo con le scuole e abbiamo sempre avuto cura di far partecipare i ragazzi dei quartieri popolari. In passato, insieme a Pina Grassi, moglie di Libero Grassi, e Bice Salatiellofacevamo partire ragazzi dello Zen. Due anni fa abbiamo fatto partire i ragazzi della Guadagna del centro “Arcobaleno”. Quest’anno siamo partiti invece insieme ad un Istituto Professionale di Borgo Nuovo. La nostra intenzione è quella di far sì che questa diventi un’occasione per i ragazzi che coinvolgiamo: è un’occasione di costruire la pace. Parecchi ragazzi hanno avuto un punto di svolta nella loro vita”.

Il MIR e l’impegno per la pace

Francesco Lo Cascio, oltre la Marcia della Pace, ci ha infine ricordato quelli che sono i compiti del MIR e le collaborazioni con i vari enti nazionali e internazionali: “Il MIR è parte della rete della pace internazionale. In passato invece abbiamo lavorato insieme a RETE Lilliput, che ha avuto nella nonviolenza la sua base di agire. Adesso continuiamo la collaborazione con queste associazioni che hanno attenzione verso la costruzione e il consolidamento della Pace. Abbiamo anche cura di avere a che fare con gli organismi che si occupano di giustizia, pace e salvaguardia del creato tra gli ordini religiosi. A livello ecumenico ci relazioniamo con gli organismi che lavorano su questi temi nelle diverse chiese. La nostra associazione si occupa di pace e non violenza partendo da una motivazione spirituale: siamo nati 100 anni fa in occasione della Prima Guerra Mondiale, quindi il nostro è un lavoro che perdura nel tempo”.

Ecco la photogallery del MIR alla Marcia della Pace, foto di Erminia Scaglia

 

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