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di Emilia Esini

Italia, Nigeria, Mali, Bangladesh, Sri Lanka, Togo, Marocco, Tunisia: in un’unica stanza si condensano Paesi e nazionalità diverse. Allo Spazio Franco, laboratorio permanente per la creazione contemporanea, sono iniziate le prime prove di Volver, lo spettacolo teatrale che verrà prodotto nel contesto di Amunì, il progetto vincitore del bando Migrarti 2017 e 2018 che ha permesso la costituzione, a Palermo, di una compagnia teatrale interamente composta da migranti. La compagnia multietnica mette insieme migranti giunti in Italia dall’Africa o dall’Asia, ma anche palermitani che hanno vissuto all’estero e che assieme hanno iniziato un percorso di formazione legato al mondo del teatro e della danza.

Noi del team di Maghweb, partner del progetto, parteciperemo alle prove per raccontarvi come sta andando.

“Il rispetto di una puttana”, primo spettacolo messo in scena dalla compagnia, ha fatto il giro della Sicilia e del Sud Italia, completando la tournée proprio a Palermo lo scorso aprile. Adesso la nave di Amunì è pronta a salpare per la seconda edizione.

Il regista è già in sala, gli attori arrivano, chi prima, chi dopo… Ognuno mette in pausa la propria vita e i propri impegni, per prender parte al laboratorio di teatro. Il pezzo teatrale di quest’anno, scritto da Giuseppe Provinzano, porta il titolo di Volver, tornare, e parla di immigrati italiani partiti per l’Argentina più di un secolo fa. Dopo qualche definizione tecnica – questi ragazzi hanno intrapreso solo l’anno scorso un percorso di formazione per diventare attori – , Giuseppe racconta nel dettaglio la trama. Alcuni ragazzi ascoltano in silenzio, altri suggeriscono come un personaggio dovrebbe comportarsi, altri ancora confrontano la storia dei protagonisti con la propria. Interpretare un personaggio significa empatizzare con lui, confrontarsi e far nascere spontaneo il paragone con il proprio vissuto. Il testo teatrale offre una similitudine continua tra conventillos, dove i migranti italiani erano accolti, e CPT italiani dove transitano quelli che arrivano sulle nostre coste; tra il tango, pratica rituale culturale della comunità italo-argentina, e il ritrovarsi insieme per ascoltare e ballare musica del proprio paese. Sono diversi i livelli di immedesimazione che Volver offre agli attori, ma anche agli spettatori, che vedono mescolarsi in un cortocircuito temporale chi accoglie e chi va, in una storia di migranti italiani interpretata da migranti di varie origini, tutti residenti in Italia.